sabato 30 giugno 2007

il mio CONTRATTO IDEALE con L'UNIVERSITA'

Grazie a Bellardini, Fatica e Olivieri che, ad oggi, mi hanno dato la loro opinione..mi ha fatto molto piacere!Grazie..
ven 29 giugno 2007

Oggi ho pensato a qualcosa che riguarda noi studenti, il nostro rapporto tra di noi e il rapporto che abbiamo con i professori..
Sono diversi anni che frequento l’università (a dirla tutta qualcuno di troppo e in effetti non ne vado così fiera) e sono diversi anni che vedo come “vanno le cose”..
Diciamo che mi sento in grado (non sono certa di esserlo del tutto) di dire la mia sull’argomento “università” ed è anche per questo che oggi, trovandomi a progettare un edificio per docenti e studenti della mia Facoltà, sento di dover proporre qualcosa .. questo qualcosa è un “contratto ideale” nella speranza di trovare pareri concordi al mio e laddove non saranno possibili non ne farei un dramma ..
In particolare voglio parlare con estrema tranquillità e sincerità di come noi ragazzi ci rapportiamo gli uni agli altri: ho notato, ma questa è una mia convinzione personale e dunque sono interessata a qualunque diversa opinione, che esiste tra noi studenti una sorta di INDIFFERENZA ..
Devo dire che io per prima ho usato questa indifferenza negli anni, e solo ultimamente (guardando i lavori nei blog che il professore ha chiesto di aprire ad ognuno di noi e trovandomi ad aderire ad un lavoro di gruppo) ho capito davvero che ci sono persone, colleghi, che valgono moltissimo e che io stessa sono solo una delle tante in mezzo agli altri ..
Prima di continuare questo mio discorso chiarisco che, queste parole, NON VOGLIO assolutamente vengano considerate come un’accusa perché un’accusa non sono; scrivo qui le mie considerazioni per farmi conoscere e per capire cosa la gente pensa in proposito; perciò spero in qualche commento e perciò ho inviato una mail ai miei colleghi del corso di Progettazione Architettonica 4 per fargli sapere di questo mio ultimo intervento.
Ho visto, in questi ultimi anni, la grande difficoltà che esiste tra noi anche nel compiere piccoli gesti come passare appunti a chi era stato assente, prestare un libro a chi ne aveva bisogno, dare un consiglio per un progetto a chi non sapeva come fare ..
Non voglio sminuire il discorso accusando o dando colpe .. io credo che forse, ognuno di noi si sia reso conto (come me ne sono resa conto io) che ci sono persone in gamba e che, se questo da una parte può stupire anche piacevolmente, dall’altra spaventa perché c’è il timore di essere superati, surclassati .. penso che sia questo timore a mettere quel freno quando dobbiamo passare gli appunti a qualcuno… si omette aiuto per la paura che qualcun altro faccia, di quegli appunti, un uso migliore del nostro.. spesso, per non dire sempre, “si colpisce per non rimanere colpiti”..
Non credo di sbagliare, sono convinta di ciò che dico ed è per questo motivo che mi piacerebbe fare idealmente questo “contratto” con i miei colleghi, almeno finchè la nostra esperienza universitaria non sarà finita..
Ciò che vorrei è molto semplice.. NON mi aspetto che qualcuno si comporti in modo diverso da ciò che sente, questo mai, ma mi piacerebbe che tutti ci “mettessimo d’accordo” su un punto.
Questo punto è il seguente: quando ci si trova davanti a quell’indifferenza si può usare la nostra maturità capendo che essa nasce soprattutto dal timore di essere “il secondo”, possiamo capire intelligentemente che chi “colpisce” è infondo molto debole perché non crede nelle sue proprie capacità e punta a sminuire l’altro attraverso quella indifferenza .. allora, convinti di questo, possiamo agire di conseguenza e invece di fare noi pure lo stesso (colpendo appunto), possiamo comportarci diversamente; si, questo è possibile e lo so per certo perché io stessa ne ho avuto esperienza..
E’ ovvio che, a parer mio, se fossi l’unica a fare ciò, potrei essere presa per sciocca.. e in effetti spesso mi sono chiesta se lo fossi davvero… è per questo che credo invece che il vero senso nell’intraprendere questa strada si trovi nel fatto che tutti possiamo comportarci così.. basta crederlo e volerlo come io ci credo e lo voglio ..
Io credo che questa indifferenza si possa trasformare in COLLABORAZIONE, sono convinta che ognuno di noi abbia talenti (spesso nascosti anche a noi stessi) che, se messi in comune, portano al raggiungimento di grandi obiettivi, quegli stessi obiettivi a cui, da soli, è impossibile arrivare.
E’come fare un lavoro di gruppo..
Credere fermamente nel proprio talento non è peccare di superbia, lo è pensare di poter raggiungere da soli qualcosa di importante.
Non credere nel proprio talento invece, significa vivere nella convinzione che gli altri sono ostacoli da abbattere, anche barando nel gioco, anche colpendo..
Io credo che, da parte mia, mi comporterò come ho imparato e come sto scrivendo ora, ossia farò di tutto per mettere i miei talenti anche a servizio dei miei amici e colleghi come ho fatto attraverso la realizzazione di questo blog, attraverso la mia piccola partecipazione ai blog dei miei colleghi (mediante commenti), attraverso dei consigli (per quanto forse non eccezionali) e attraverso il desiderio sempre costante di uno SCAMBIO culturale fruttuoso per conoscersi, per crescere, per stare insieme…
Per ciò che riguarda i nostri professori, essi hanno un ruolo fondamentale in questo discorso perché ho notato che spesso, in noi studenti, non viene riposta nessun tipo di fiducia e questo perché, a dirla tutta, siamo noi per primi che molte volte li deludiamo e che mostriamo disinteresse per lo studio e le materie che ci insegnano.
Io mi rendo conto che non è facile seguire giovani come noi ma al contempo credo che i professori, gli adulti in generale, abbiano un compito che va aldilà del semplice insegnamento di materie;credo che noi studenti abbiamo bisogno di rapporto umano, di qualcuno che ci consideri, che creda in noi, che sia pronto a spronarci, a trasmetterci la passione per il nostro lavoro…
Non dubito che, insieme a ciò, ci sia bisogno anche di usare la propria fermezza nel dare una direzione ad una generazione che “fa un pò troppo spesso come gli pare” , anzi credo che nel giusto uso dell’autorità, un docente può farsi apprezzare dai suoi studenti che riconoscono, in questo, il segno di un interesse alla loro formazione culturale e di persone.
E’ per questo che l’ideale contratto non è rivolto solamente ai miei colleghi …
Vorrei che gli uni e gli altri, professori e studenti, tenessero conto di queste parole (anche se solo per qualche istante) come io cercherò di fare … credo in tutto questo e credo che la nostra esperienza universitaria possa diventare indimenticabile e che insieme potremmo lavorare per dimostrare che, aldilà della cattiva rivalità, esiste la buona e leale competizione e aldilà del rapporto docente-studente esiste il rapporto umano adulto-ragazzo.

Spero di avere pareri scritti e non; spero anche che si guardi alle parole e ai concetti, non solo alla persona che li scrive ..

4 commenti:

Anonimo ha detto...

io beatrice .il tuo progetto l'ho individuato ma chi sei . te no! boh.
cmq nelle risposte non posso inserire immagini e con che cos'altro ti rispondo se non parole?
sono d'accordo sul fatto che per creare non ci si debba isolare in una torre d'avorio. e sono d'accordo sul fatto che siamo stati fortunati a capitare in un corso della nuova generazione. .

Beatrice ha detto...

.. sai, hai perfettamente ragione..sono una persona riservata e non mi stupisce ke non mi si ricordi..del resto questo capitava anke da piccola (passavo abbastanza inosservata purtroppo e mi spiaceva molto) .. è anke x qst motivo ke ho pensato questo intervento e riempito molto il blog..x farmi conoscere e dare qualcosa di mio..spero proprio ke mi si dia la possibilità di farmi conoscere ancora
..sei la seconda persona ke mi ha risposto .. ke tempestività..

Beatrice

Anonimo ha detto...

ohi beatrice, mi fai un favore? la prossima volta che mi vedi (sempre se tu hai capito chi sono?), mi dici "ciao, piacere. Beatrice" perchè a dire il vero mi sa che io non mi ricordo chi sei solo perchè non abbiamo mai parlato . .e va bon, è naturale! io sono una che sta sempre nella seconda metà dell'aula, tu nella prima .. con 50 persone nel mezzo è facile confondersi!e poi io le fisionomie le scambio facili senza un nome e una voce associata.
cmq, visto che il messaggio che ho lasciato di getto ieri ora mi semnra rude, ribadisco che se stai proponendo di aprire un comitato "contro l'indifferenza" io ci sto!l'argomento è interessante e apre altre 300subcartelle a lui collegate..insomma a me il tuo post è piaciuto. spero si sia capito!..solo che di scrivere non c'è più tempo .e le matite mi chiamano. lascio la cartella in sospeso .però
ciao . buon lavoro . a presto

Beatrice ha detto...

..si hai ragione..anke io devo tornare alle mie "matite" ke domani c'è revisione (speriamo bene!!) in effetti non cerco di aprire comitati ma di capire cosa le persone ne pensano su alcuni argomenti ed è x questo ke l'ho kiamato "contratto IDEALE"..non ci sono adesioni ma solo pareri molto ben accetti..non devo avere in mente per forza le facce..
Non sono certa di averti individuata ma se tu mi scrivi ke sai dove sto di solito (e cioè nella prima metà dell'aula come mi hai appena detto) allora forse tu mi hai individuato meglio..cmq l'importante è scambiare opinioni..dai infondo anke se non si sa bene la faccia non è un problema..ci sarà occasione vedrai!

Beatrice

p.s. credo ke il mio blog abbia dei problemi con gli orari perkè il mio primo commento te l'ho scritto stamattina (a proposito mi devo fare la tessera metro ke oggi è primo!)
BUON LAVORO!